Ombra legata

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Autore
Emilio Scanavino
Data
1967
Tecnica e supporto
Olio su tela
Dimensioni
146 x 120 cm
Collezione
Galleria Crédit Agricole - Refettorio delle Stelline
Ubicazione
Milano

Dopo un inizio figurativo, la pittura di Emilio Scanavino ha assunto caratteristiche postcubiste, con esiti formali che prossimi all’estrema stilizzazione, che si dissolvono progressivamente sino ad annullarsi nel secondo dopoguerra. Nel 1950 espone alla XXV Biennale di Venezia e l’anno successivo tiene una personale alla prestigiosa Apollinaire Gallery, e a Londra frequenta Philip Martin, Eduardo Paolozzi, Graham Sutherland e Francis Bacon. Nello stesso anno apre lo studio a Milano in Foro Bonaparte, ed entra in contatto con Guido Ballo, Guido Le Noci e Arturo Schwarz.
Nel 1954, dalle sue tele inizia ad affiorare quello che poi diventerà il suo segno caratteristico, quel “nodo stilizzato” che rappresenta i tormenti e i demoni interiori dell’artista: nei suoi quadri più tardi, questo "nodo" è perfettamente riconoscibile e morfologicamente inquietante, talvolta minacciose e macchiate di rosso sangue.

Focus opera

Sebbene Scanavino sia un artista di difficile collocazione all’interno di una specifica corrente, lo si può considerare un astrattista informale, vicino, per certi versi, all'Espressionismo astratto e alla ricerca artistica di Hans Hartung e Georges Mathieu. Questa Ombra legata, una vera e propria massa scura, nebulosa e ansiogena su fondo indaco, rappresenta un esito molto levigato e sofistica della sua ricerca artistica degli anni Sessanta: interessante notare la lavorazione segnica ed incisa di alcuni elementi dell’immagine, come il filo che pare tenere avvinta l’ombra fluttuante.