Campi di segale nella piana di Bormio

Campi di segale nella piana di Bormio | Crédit AgricoleCampi di segale nella piana di Bormio | Crédit AgricoleCampi di segale nella piana di Bormio | Crédit Agricole
Autore
Luigi Bracchi
Data
Prima metà del XX secolo
Tecnica e supporto
Olio su tela
Dimensioni
120 x 150 cm
Collezione
Creval
Ubicazione
Sondrio

Luigi Bracchi (1892 - 1978) è uno dei numerosi artisti valtellinesi che, pur avendo abbandonato la valle d’origine in favore prima di Parigi e poi di Milano, ha conservato nel cuore e nella mente la sua “piccola patria”. Il vivere fuori provincia gli permise dunque di avvicinarsi ai grandi nomi dell’arte italiana di allora come: Aldo Carpi, Carlo Carrà, Pietro Annigoni, Achille Funi, tuttavia allacciando e conservando rapporti con i convalligiani residenti a Milano e attivi nel mondo della cultura da Emilio Guicciardi a Balilla Pinchetti, da Renzo Sertoli Salis a Camillo de Piaz.

Pur non avendo aderito alle avanguardie storiche, Bracchi non può comunque essere definito un conservatore per lo meno in virtù di quei punti di tangenza che egli ebbe col cauto rinnovamento formale ispirato dal “Novecento”.

Focus sull'opera

In quest’opera è evidente, per esempio, l’influenza degli encausti che Gianfilippo Usellini realizzò nel 1935 per la Sala del Consiglio del Palazzo della Provincia di Sondrio su cui l’artista tiranese ebbe certamente occasione di meditare. In particolare l’episodio de “La mietitura”, popolato da contadini in abito tradizionale intenti alla raccolta della segale nella campagna prospiciente la chiesa di San Giuseppe di Grosio, presenta forti connessioni con la tela del Bracchi, che mostra la stessa scena, ambientata però nella magnifica piana di Bormio.

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