Olotratto di Arturo Schena

Olotratto di Arturo Schena | Crédit AgricoleOlotratto di Arturo Schena | Crédit AgricoleOlotratto di Arturo Schena | Crédit Agricole
Autore
Filippo Avalle
Data
1990
Tecnica e supporto
Struttura stratigrafica in metacrilato
Dimensioni
62,5x56 cm
Collezione
Creval
Ubicazione
Sondrio

Filippo Avalle nasce da madre svizzera e padre italiano a Chêne-Bougeries (Ginevra). Trasferitosi a Milano con la famiglia, riceve lezioni di disegno e viaggia alla scoperta di musei e luoghi d'arte in Italia; dopo è la volta di soggiorni in Inghilterra, dove dipinge e vende i suoi primi lavori. 
Nel 1970 Avalle ha l’opportunità di lavorare presso il Centro Polimero Arte di Castiglione Olona, dove sperimenta l'impiego del metacrilato, destinato a diventare il materiale privilegiato per le sue opere. Questo polimero, con particolari proprietà di trasparenze e opacità, nasconde e rivela uno spazio tridimensionale che va oltre la tela, superando concettualmente i tagli di Lucio Fontana.

Focus opera

L’avvocato Arturo Schena è stato presidente del Credito Valtellinese dal 1969 al 1989 e la sua figura pubblica si è sempre inspirata ai valori della mutualità, del risparmio, della cooperazione, della solidarietà, dello sviluppo economico basato sull'equilibrio tra uomo, società e ambiente.
L’omaggio di Filippo Avalle a questa personalità valtellinese si è concretizzato nel tradizionale genere del ritratto, qui tuttavia declinato nella lingua - immediata e perturbante al contempo - dell’olotratto, ovvero del ritratto tridimensionale ottenuto mediante la sovrapposizione di strati di plexiglas incisi a disegno. 
Le precipue qualità fisiche del plexiglas, oscillanti tra trasparenza e opalescenza, fanno di questo materiale il medium ideale e tecnologicamente adeguato a supportare la personalissima visione dell’artista. Olotratto non deriva dal termine “olografia”, come si potrebbe facilmente supporre, ma dal termine greco Olos (Όλος) che significa “tutto”, quindi il termine “olotratto” esprime la rappresentazione totale di una personalità. Dunque il suo significato presuppone uno slittamento semantico dall’ambito tecnico a quello dell’intenzionalità artistica e del significato culturale. L’olotratto, per certi versi, rappresenta quindi una sorta di memento vitae nel quale la persona umana viene delineata quale essere fatto di tempo, simultaneo nella propria frastagliata essenza consistente di molteplici segni espressivi che si coagulano in un volto, in una fisionomia.