Le nozze di Cana

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Autore
Augusto Colombo
Data
1943
Tecnica e supporto
Olio su compensato
Dimensioni
180 x 300 cm
Collezione
Galleria Crédit Agricole - Refettorio delle Stelline
Ubicazione
Milano

Nato a Milano allo scoccare del secolo scorso, si forma prima nella cerchia ristretta di vecchi pittori meneghini quali Alciati e Palanti, per poi ampliare la sua formazione verso Firenze, Roma e Parigi. Nel 1926 la sua personalità artistica è già orientata: per lui l’immagine nasce come segno, e diventa opera d’arte attraverso la costruzione grafica del disegno puro. Il rifiuto della tradizione postimpressionista è totale, in quanto l’artista progetta ogni dipinto come un racconto, costruito dal comporsi di gesti e di particolari, ma senza perdere in sintesi. Il paesaggio, per quanto intenso e sentito, è per Colombo soltanto un’occasione: la sua scelta si profila subito per la grande composizione, dove l’architettura umana edifica, per gradi, la più vasta architettura del racconto.
Un istinto immediato per il gesto e l’espressione che, specialmente nelle opere grafiche come “i fogli di guerra” o nei manifesti pacifisti e antifascisti, lo portano a raggiungere livelli di eccellenza comunicativa e sintesi simbolica che lo avvicinano alle grafiche di un’artista immensa come Käthe Kollwitz. Altrove emerge il suo spirito puramente novecentista, in cui ogni episodio, ogni aneddoto si erge a fatto universale.

Focus opera

Colombo afferma che l’arte, perché abbia vitalità, deve sorgere da un mondo semplice, chiaro e solido di princìpi e di idee: la sua è una visione che, se non religiosa, è però profondamente pervasa dal senso del sacro. Nelle sue opere a tema evangelico o biblico i personaggi sacri appaiono spesso privi degli attributi consueti, quali le aureole, come nel caso della Maddalena. Questo perché la sua esaltazione dell’uomo arriva fino all’interpretazione dell’Uomo-Dio: alle Nozze di Cana il Cristo appare uomo tra gli uomini, anche se la nobiltà della fisionomia e lo sguardo iperuranio ne rivelano la divinità.