Sant'Agnese

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Autore
Giovanni Francesco Barbieri (detto il Guercino)
Data
metà del XVII secolo
Tecnica e supporto
Olio su tela
Dimensioni
117 x 96 cm
Collezione
Cariparma
Ubicazione
Cesena

Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino (Cento, Ferrara 1591 - Bologna 1666) deve il suo soprannome ad una forma di strabismo provocato da un trauma avuto nell'infanzia. 
È considerato tra i più grandi pittori della scuola emiliana insieme ai Carracci, Guido Reni, Francesco Albani, Domenichino e Lanfranco, nonché la più interessante personalità artistica della Roma barocca: quando nel 1621, all’età di trent’anni, venne chiamato a Roma da papa Gregorio XV arrivò persino ad insidiare, in qualche caso, la celebrità del “divin Guido” (Reni), al culmine del successo europeo. Alla morte del Reni, avvenuta nel 1642, Guercino spostò la sua bottega dalla nativa Cento a Bologna: come attesta il suo libro dei conti, al Pittore si rivolsero i più importanti committenti italiani ed europei del tempo, appartenenti tanto all’alta nobiltà quanto ai grandi ordini religiosi.    

Focus opera

L’opera rappresenta Sant’Agnese, martirizzata, secondo la tradizione, ad appena dodici anni nel IV secolo d.c. durante le persecuzioni contro i cristiani scatenate dall’imperatore Diocleziano. La Santa è raffigurata con i canonici attributi iconografici dell’agnello (che allude, oltre al Cristo, anche al nome Agnese), della palma del martirio e dei lunghi capelli che, secondo i testi agiografici, le crebbero miracolosamente per coprirle le nudità durante il supplizio. In questo dipinto la giovane santa sembra voler accarezzare l’agnello, posto su un tavolo, mentre volge lo sguardo all’osservatore.

La raffinata qualità dei panneggi, come il mantello rosso foderato di raso viola e la manica della camicia modulata nelle tonalità avorio, è degna della pittura tarda del Guercino anche se in altri brani del dipinto appare verosimile ipotizzare la partecipazione della bottega. Nel noto libro dei conti di Guercino, conservato presso la Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio di Bologna, compaiono più registrazioni di dipinti dedicati a Sant’Agnese presentata a mezza figura. A quest’opera, esposta nella Galleria dei dipinti antichi di Cesena, è plausibile ricollegare un pagamento per una Sant’Agnese versato all’artista il 3 febbraio 1652 per conto del Cardinal Cibo di Ferrara. La datazione suggerita si rivela infatti compatibile con quell’anno, a motivo della rarefazione preziosa dei colori e dello schiarimento della tavolozza secondo lo stile di Guido Reni.

 

Fonte: https://www.fondazionecarispcesena.it/collezione/galleria/item/sant-agnese