Adorazione dei pastori

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Autore
Lavinia Fontana
Data
XVII secolo
Tecnica e supporto
Olio su rame
Dimensioni
57,5 x 43,5 cm
Collezione
Cassa di Risparmio di Cesena
Ubicazione
Cesena

La bolognese Lavinia Fontana (1552 -1614) è probabilmente, insieme a Artemisia Gentileschi e Sofonisba Anguissola, una delle pittrici più celebri del tardo Manierismo italiano. 

Figlia di Prospero Fontana, Lavinia si formò nella bottega del padre frequentata da committenti illustri e dai principali esponenti del ceto ecclesiastico e dell'ambiente dello Studio universitario bolognese.
Ammorbidendo il chiaroscuro del padre ed accentuando nel contempo gli effetti illusivi dell'ornamentazione fitta e analiticamente descritta secondo un gusto fiammingo, Lavinia dichiara le proprie preferenze per un'indagine naturale. La coltivata propensione all'osservazione ravvicinata spiega l'attenzione ai dati di costume e al ritratto, campo nel quale la pittrice raccolse vasti riconoscimenti.
Si trasferisce a Roma nel 1604, dove conquista la protezione di influenti cardinali come Alessandro d'Este e Girolamo Bernieri che le commissiona la pala per la cappella di San Giacinto in Santa Sabina, decorata dagli affreschi di Federico Zuccari.

Focus opera

Tra le opere presenti nella Galleria dei dipinti antichi di Cesena si annovera anche l’Adorazione dei pastori di Lavinia Fontana. Eseguita su rame, l’opera era stata inizialmente riferita a Scuola veneziana del XVI secolo. È invece accostabile alle opere giovanili di Lavinia Fontana eseguite attorno al 1580: la pittrice si avvale, infatti, degli spunti inventivi di ispirazione fiamminga sperimentati dal padre, sottoponendoli ad accensioni cromatiche bassanesche. Riprende inoltre prospettive scenografiche, popolate da una moltitudine di figure le cui attitudini derivano da incisioni raffaellesche, non senza inserti nordici, come era avvenuto anni prima nell’Adorazione dei pastori della Pinacoteca Comunale di Imola, ispirata a un’invenzione di Marten de Vos. Appare plausibile una datazione alla fine degli anni Ottanta del Cinquecento o agli inizi del decennio successivo.

 

Fonte: https://www.fondazionecarispcesena.it/collezione/galleria