Achille e le figlie di Licomede
- Autore
- Il Sarzana (Domenico Fiasella detto)
- Data
- 1630 circa
- Tecnica e supporto
- Olio su tela
- Dimensioni
- 150 x 160 cm
- Collezione
- Carispezia
- Ubicazione
- La Spezia
L’episodio illustrato, precedentemente identificato come Mercatino di Gioielli, si riferisce al momento in cui Achille nascosto sotto sembianze femminili alla corte del re Licomede, per sfuggire alla chiamata per la guerra di Troia, che sua madre Teti sapeva sarebbe stata fatale, sceglie la spada in luogo dei gioielli. La scena mostra l’attimo esatto in cui l’eroe greco reagisce convulsamente a suoni di tromba e clangori di battaglia provenienti dall’esterno, venendo così scoperto da Ulisse, che lo riconosce cingendogli con le mani le spalle.
Fiasella detto anche il Sarzana (1589 - 1669), nativo del levante ligure come si evince dal suo appellativo, si forma prima a Genova con Aurelio Lomi, fratello maggiore di Orazio e zio di Artemisia Gentileschi, seguito da un periodo a Roma, facendosi inevitabilmente influenzare dal caravaggismo e lavorando come aiuto del cavalier d'Arpino e del Passignano, ma anche studiando Raffaello e l’antico. Ritornato in patria, dà il via ad un’abbondantissima produzione, tra cui le Storie di Ester a palazzo Lomellini e le opere per il duomo della città natale e per varie chiese genovesi.
La fortuna commerciale del Sarzana, che raggiunse il culmine nel quarto decennio del XVII sec., risulta evidente dalla gran mole di commesse ricevute dall’aristocrazia genovese, ma soprattutto dalla stessa Repubblica di cui il Sarzana divenne de facto l’iconografo ufficiale. Questo apprezzamento unanime della sua pittura fu certamente dovuto all’intelligenza del Fiasella, che, nel proprio stile pittorico seppe coniugare, addomesticandoli, i precedetti caravaggeschi con la grande maniera del barocco genovese.
Focus sull'opera
Questa scena tratta dall’Iliade mostra come l’eredità romano-caravaggesca, rilevabile ad esempio nella decisa caratterizzazione del volto di Ulisse, venga coscientemente stemperata dalla sontuosità tipicamente genovese della scena abbandonando i dettagli descrittivi di abiti dai tessuti pregiati e monili.
Anche il taglio orizzontale del dipinto, dal forte impatto teatrale, risulta memore degli anni romani del Fiasella, che organizza la scena - inquadrata da imponenti vestigia classiciste – attraverso due gruppi di figure contrapposte: alla piramide formata dalle tre principesse di corte, culminante dalla figura di un’anziana fantesca, fanno da controcanto il gruppo formato da Achille, Ulisse e un terzo personaggio (Nestore o Aiace?), che si dispongono lungo l’andamento in profondità della diagonale.