Madonna con Bambino tra S. Giovanni Battista e S. Girolamo

Madonna con Bambino tra S. Giovanni Battista e S. Girolamo | Crédit AgricoleMadonna con Bambino tra S. Giovanni Battista e S. Girolamo | Crédit AgricoleMadonna con Bambino tra S. Giovanni Battista e S. Girolamo | Crédit Agricole
Autore
Lattanzio da Rimini
Data
Inizio XVI sec.
Tecnica e supporto
Olio su tavola
Dimensioni
58 x 75 cm
Collezione
Carim
Ubicazione
Rimini

Lattanzio da Rimini (+1524) è stato un pittore riminese discende da un'importante famiglia di pittori: nipote di Bittino da Faenza e figlio del pittore Ambrogio. La data di nascita non è nota, il primo riferimento si ha quando viene citato per la prima volta nel marzo del 1492 come aiutante di Giovanni Bellini nella realizzazione del ciclo di teleri per la sala del Maggior consiglio in Palazzo ducale a Venezia, quest’ultimi perduti nell'incendio del 20 dicembre 1577.

Lo stesso Lattanzio chiarì le sue origini firmandosi «Lactantius Ariminensis», qualificandosi così tra i maggiori interpreti di quella tradizione adriatico-veneta che in Romagna ebbe grande seguito fino al secolo XVI, per disperdersi man mano nei secoli successivi, tanto per il sopraggiungere di influenze da altre scuole, quanto per una continua erosione e dispersione del patrimonio preesistente. 

Le tracce di Lattanzio si perdono progressivamente insieme a quelle di quella tradizione 'adriatica' che testimonia l’intensità dei rapporti culturali e degli scambi economico-commerciali tra Venezia e Romagna nel XVI secolo.

Focus sull'opera

Questa tavola, riprendendo il modello iconografico tipicamente veneziano della Sacra Conversazione, entra agevolmente nel solco della poetica belliniana, mostrando assonanze che spaziano da Alvise Vivarini a Cima Da Conegliano. 

I sontuosi accenti coloristici della tavola indicano una notevole distanza dalle coeve esperienze di seguaci minori del Giambellino che spesso e con difficoltà si staccano dalla fedeltà copistica come testimoniano le opere di Marco Bello o di Catena.

La tavola, proveniente dalla collezione Costabili di Ferrara, sembrerebbe derivare sia dalla Madonna tra quattro santi e un donatore di area belliniana (appartenuta alla famiglia Pesaro e ora al Louvre) sia dalla Sacra Conversazione cosiddetta "Giovanelli di Bellini" conservata presso le Gallerie dell'Accademia di Venezia. 

Il dipinto viene generalmente considerato autografo anche se la firma, probabilmente apposta sul cartiglio che sporge dal volumetto in basso a destra, non è più visibile, forse danneggiata nel corso del tempo da restauri e sovraverniciature.