Discesa di Cristo al Limbo
- Autore
- Il Civetta (Herri Met De Bles detto)
- Data
- Metà XVI sec.
- Tecnica e supporto
- Olio su tela
- Dimensioni
- 55 x 116 cm
- Collezione
- Creval
- Ubicazione
- Sondrio
La discesa di Cristo al Limbo dopo la morte non è citata in maniera esplicita dalle Scritture, tuttavia tale concetto ha esercitato un notevole fascino su intere generazioni d’artisti probabilmente in virtù del rimando alla mitologia antica dove la figura del dio o dell’eroe scendeva nelle regioni infere per riportare i morti sulla terra.
Nella scena rappresentata in questo dipinto, attribuito congetturalmente al Civetta (questo lo pseudonimo dell’artista fiammingo che era solito inserire questo volatile notturno nelle sue opere), si scorge Cristo che varca la soglia infernale reggendo il vessillo crociato della Resurrezione. Gli viene incontro una folla di persone, le anime sante dell’Antico Testamento, tra cui possono essere riconosciuti Adamo ed Eva, Noè con un modello dell’Arca in mano, il Battista con la verga cruciforme, Abramo e Isacco con l’agnello sacrificale, Davide e Mosè.
a alla metà del XVI secolo. Tuttavia, da una recente analisi dell’opera è stato possibile stabilire come il dipinto non dipenda da un disegno tratto in presa diretta dal murale michelangiolesco, bensì da un’incisione a bulino di Niccolò della Casa, ultimata verso il 1562, data che va riconosciuta come sicuro termine post quem per l’esecuzione di questo Giudizio. L’individuazione della fonte a stampa ha imposto di rivedere la precedente attribuzione dell’opera.
Focus sull'opera
Un dipinto quasi del tutto analogo, conservato al MET di New York, viene ascritto alla cerchia di Hieronymus Bosch al quale probabilmente deve essere riconosciuta la paternità dell’invenzione poi replicata in alcune versioni tra cui la presente.
Nello specifico, questo dipinto proviene, come tanti presenti nelle Collezioni d’Arte Crédit Agricole Italia, dall’eredità della nobile famiglia bresciana Sertoli Da Ponte: fu restaurato nel 1986 e pubblicato nel 1988 da Luciano Anelli con l’attribuzione a Herri Met De Bles, assegnazione poi ribadita da Arabella Cifani e confermata nel 2007 in occasione della mostra “Apocalisse. L’ultima rivelazione”, presso la Casa delle Esposizioni di Illegio.