La Piazza del Duomo a Piacenza
- Autore
- Angelo Inganni
- Data
- Metà XIX secolo
- Tecnica e supporto
- Olio su tela
- Dimensioni
- 83x67 cm
- Collezione
- Cariparma
- Ubicazione
- Piacenza
Angelo Inganni è considerato uno dei pittori di genere più influenti della sua epoca. Si forma a Brera con Hayez e Sabatelli grazie all’incoraggiamento del generale Radetzky, che aveva avuto modo di apprezzare il suo talento artistico quando il pittore era in servizio nell'VIII battaglione degli Alpenjäger.
L'affermazione professionale di Inganni viene agevolata dai legami stretti con la committenza aristocratica milanese, tra cui le famiglie Litta e i Belgiojoso: il successo della sua pittura è dovuto all’originale sintesi tra precisione descrittiva e sensibilità per il dato atmosferico e ambientale. Il particolare virtuosismo pittorico di Inganni si esplicita soprattutto nelle vedute paesaggistiche con effetto di neve cadente, o anche attraverso particolari fenomeni di controluce, quali scene rischiarate da torce, o lucerne. La pittura di cronaca urbana dell’Inganni si esplicita attraverso l’originale contrapposizione tra l’architettura monumentale dei centri cittadini e folle di borghesi e popolani per le vie e le piazze cittadine: l'appunto dal vero, come testimoniano i disegni conservati presso i Civici Musei d'arte e storia di Brescia, costituiva per l’artista uno strumento irrinunciabile per il montaggio delle immagini e l'inscenatura prospettica della veduta.
Focus sull'opera
Questa veduta di Piazza Duomo a Piacenza un’altra tela dell’Inganni - Veduta di Piazza Cavalli dalla parte del Palazzo Gotico - databile al 1850. La scena in primo piano mostra l’incontro tra alcuni borghesi e due membri della Divisione piemontese, che entrò in città il 4 aprile 1848, favorendo il 10 maggio dello stesso anno l’annessione di Piacenza al Piemonte. Sulla facciata del Palazzo Vescovile, sulla sinistra del dipinto, si possono notare gli stemmi della famiglia Sanvitale e quello del papa Pio IX.