Crédit Agricole Italia

Gruppo Cariparma Crédit Agricole: utile netto 2015 a 221 milioni (+38% a/a); posizione patrimoniale solida e livelli più che adeguati di liquidità

In un quadro congiunturale che ha mostrato nell’anno i primi segnali dell’attesa ripresa, il Gruppo Cariparma Crédit Agricole consegue anche nel 2015 performance positive, mantenendo livelli adeguati di patrimonio e liquidità, aumentando la redditività e rafforzando gli investimenti a supporto della crescita.

In un quadro congiunturale che ha mostrato nell’anno i primi segnali dell’attesa ripresa, il Gruppo Cariparma Crédit Agricole consegue anche nel 2015 performance positive, mantenendo livelli adeguati di patrimonio e liquidità, aumentando la redditività e rafforzando gli investimenti a supporto della crescita.

Masse intermediate in crescita. A dicembre 2015 pari a 136 miliardi di euro (+3% a/a): in crescita la raccolta diretta (+5% a/a); confermato il sostegno alle famiglie (stock mutui casa +6% a/a) e alle imprese (+2% a/a)1; performance positiva del risparmio gestito (+11% a/a). Acquisiti 110.000 nuovi clienti.

Confermata la capacità del Gruppo Cariparma Crédit Agricole di generare redditività in modo solido, durevole e trasparente: risultato netto gestionale di 250 milioni di euro (escludendo i contributi ordinari e straordinari al Fondo di Risoluzione e al Fondo di Garanzia dei Depositi). L’utile netto contabile è pari a 221 milioni di euro, in crescita del +38% a/a. ROE al 4,6%. In crescita la gestione operativa (+5% a/a), grazie ad un effetto combinato di crescita dei proventi e costi stabili. Si confermano elevati i livelli di efficienza: cost/income in riduzione che si posiziona al 54,5%.

Rafforzati gli investimenti per l’evoluzione del modello commerciale e delle infrastrutture in chiave digitale (oltre 110 milioni di euro nell’anno).

Confermata una buona qualità dell’attivo: l’incidenza delle sofferenze nette su impieghi clientela (pari al 3,2%) si conferma ai migliori livelli del Sistema. Copertura dei crediti deteriorati in aumento e pari al 40,5%; copertura sofferenze stabili al 57,6%. Costo del credito in flessione pari a 402 milioni di euro (-12% a/a).

Si conferma la solidità patrimoniale del Gruppo con l’indicatore Common Equity Tier 1 all’11,4% ed il Total Capital ratio al 13,5%. Miglior rating Moody’s in Italia: A3. Liquidità in aumento: LCR pari al 114%.

1) Dati gestionali per segmento di clientela

 

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  • 190 mila i nuovi clienti acquisiti nell’anno (+7% a/a), superati i 12 miliardi di euro di collocamenti Wealth Management (+47% a/a); andamento positivo dei nuovi finanziamenti alle imprese, in crescita del +21% a/a, con oltre 1,2 miliardi di euro destinati al supporto della transizione energetica.
  • Proventi superiori ai 3 miliardi di euro (+1,4% a/a) con solido risultato della componente commissionale (+3,4% a/a), trainata dai servizi d’investimento (+13% a/a1); dinamica degli oneri sotto controllo e cost income al 51,5%2, in calo nel confronto annuale.
  • Prosegue lo sviluppo degli impieghi netti3, in incremento del +2,5% vs dic-23, sostenuto dai segmenti residenziale (+4,0%) e Banca d’Impresa (+4,2%), in un contesto di generalizzata flessione del mercato4. Brillante performance del risparmio gestito (+8% vs dic-23), trainata dal comparto Fondi (+15% vs dic-23).
  • Erogazioni mutui casa in crescita del +8% a/a, con significativo apporto della quota di immobili ad elevata efficienza energetica.
  • Costante il trend di riduzione di NPE ratio lordo e netto - rispettivamente al 2,7% e 1,3% - e ulteriore rafforzamento del livello di copertura, che raggiunge il 53,7% (+288bps vs dic-23); default rate in calo e stabilmente al di sotto del 1%.
  • Ampio buffer di liquidità con LCR al 179% e solida patrimonializzazione con Common Equity Tier 1 Fully Loaded e Total Capital Ratio che si attestano, rispettivamente, al 14,0%5 ed al 18,6%5.
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