Ninfa 3 (Georgia on the cushion)
- Autore
- Daniel Maillet
- Data
- 2009
- Tecnica e supporto
- Terracotta a gran fuoco, smalti e ossido di ferro
- Dimensioni
- 43,5 x 87,4 x 55,5 cm
- Collezione
- Creval
- Ubicazione
- Milano
Daniel Maillet ha iniziato piuttosto tardi con la pratica scultorea, solo nel 1994, in seguito al suo definitivo trasferimento in Sudamerica. Lasciate le Prealpi insubriche si è stabilito in Brasile, dove ha appreso una tradizione quasi primitiva e senz’altro artigianale di lavorazione e cottura delle terraglie in forni a legna. Poi, la scoperta di un’argilla straordinaria gli ha permesso di sviluppare i suoi ritratti, modellati dal vero a grandezza naturale, come aveva fatto precedentemente in pittura. Si tratta di sculture spaziose e pesanti, costituite d’una composizione complessa e misurata di minerali che vengono metabolizzati e radicalmente trasformati dalla digestione alchemica del gran fuoco. La scultura viene infatti cotta a 1.300 gradi Celsius, trasformando l’argilla in una sorta di bizzarro e iridescente gneiss.
Focus sull'opera
Questa Ninfa, al di là del fenotipo esotico, denuncia significativi rimandi alla cultura figurativa europea, o meglio mitteleuropea, traendo gli auspici da una certa temperie culturale che da Ferdinand Hodler arriva fino a Egon Schiele, e infine alla dissoluzione dell’avanguardia. Questo sincretismo culturale, questo melting pot formale, permette all’artista di produrre creazioni genuine e immediate da un canto, raffinatamente manierate dall’altro. La posa sognante di Georgia – una sorta di Paolina Bonaparte etrusca – viene enfatizzata dalle translucenze degli smalti utilizzati nei drappeggi, e contrasta elegantemente con l’incarnato lasciato al naturale, benché perfettamente levigato.