Liquidità sul conto corrente: è una buona idea? Evitiamo le trappole cognitive
Si dice che gli italiani siano ottimi risparmiatori, ma pessimi investitori. Il che dipende un po’ dalla storica scarsa educazione finanziaria del Belpaese, che ci fa percepire (erroneamente) come pericoloso e ostile il mondo degli investimenti, e un po’ dal fatto che siamo come “bloccati” dal timore di possibili imprevisti futuri, che ci spingono a tenere i risparmi pronti all’uso, “perché non si sa mai”.
Del resto, negli ultimi anni la società ha vissuto numerose emergenze globali, in parte inedite come la pandemia o il riscaldamento globale e in parte tornate in auge dopo decenni, come la minaccia della scarsità energetica e i vari conflitti locali.
L’approccio al risparmio è cambiato
Stando all’ultimo Rapporto annuale ACRI-IPSOS sugli italiani e il risparmio[1], realizzato in occasione della 100esima Giornata Mondiale del Risparmio (lo scorso 31 ottobre), quasi la metà (46%) delle famiglie italiane oggi riesce a risparmiare e lo fa con meno ansie rispetto al passato.
Oggi, il risparmio è considerato principalmente come una necessità per garantire tranquillità e stabilità economica (per il 38% degli italiani), specie dai Boomers, presso i quali il dato raggiunge il 46%. In seconda battuta è un'opportunità per raggiungere specifici obiettivi.
È ancora molto alta però la percentuale degli italiani (63%) che preferiscono tenere i risparmi sotto forma di liquidità: solo il 34% investe almeno una piccola parte dei propri soldi.
DUE TERZI DEGLI ITALIANI CONTINUANO A PROPENDERE PER LA LIQUIDITÀ E RIMANGONO PRESSOCHÉ STABILI LE SCELTE DI INVESTIMENTO
Fonte: Gli italiani e il risparmio, Acri e Ipsos, 24a edizione, indagine annuale ACRI-IPSOS
Liquidità sul conto corrente: è una buona idea?
Molti ritengono che tenere i propri risparmi sul conto corrente sia un’utile forma di assicurazione contro gli imprevisti che possono insorgere nel corso della propria vita. Eppure, numerose ricerche dimostrano come questa non sia affatto una scelta priva di rischi.
Certo, un po' di liquidità occorre sempre mantenerla per far fronte agli imprevisti e alle spese di piccola e media entità, come ad esempio le rate di un mutuo, le spese per il mantenimento o l’educazione dei propri figli, le spese per l’assistenza sanitaria o il tempo libero (liquidità precauzionale).
Ma occorre trovare un equilibrio per evitare di accantonare un’eccessiva quantità di liquidità sul conto che nel tempo potrebbe perdere valore a causa del suo principale nemico, l’inflazione.
Mai sentito parlare di “capitale umano”?
Tra gli imprevisti che possono capitare nel corso della vita di ciascuno di noi, senza dubbio la perdita della nostra capacità di produrre reddito nel futuro è quello più significativo, ma anche quello più trascurato. Molti conoscono il film di Paolo Virzì del 2013 (“Il Capitale Umano”, appunto) che partendo dall’incidente mortale di un ciclista travolto da un Suv, pone l’accento sul tema del valore economico di una persona.
Il Capitale Umano misura proprio il nostro valore economico ed è l’insieme delle capacità e delle risorse di cui ciascuno di noi dispone: conoscenze, istruzione, formazione, capacità tecniche ed esperienze di vita che danno luogo all’abilità umana di svolgere un’attività e di percepire un reddito. È la nostra ricchezza più grande.
Secondo uno studio dell’Istat il valore medio del capitale umano di un italiano è pari a circa 350 mila euro1. Va da sé che se consideriamo la liquidità come un’assicurazione in caso di imprevisti, la somma che dovremmo detenere per proteggerci dal più grande imprevisto sarebbe veramente una cifra altissima.
E allora cosa fare? La soluzione più corretta non è accantonare denaro sul conto corrente ma proteggere il proprio capitale umano dai rischi gravi, con adeguate coperture assicurative, e pensare così al futuro con più serenità.
Come investire? Partendo dai tuoi obiettivi
Una volta messo al riparo il “capitale umano” dai rischi, e prevista una (sana) quota di liquidità precauzionale, si può pensare a come far fruttare i propri risparmi accantonati, investendo in strumenti finanziari che nel tempo possano far crescere le nostre disponibilità.
Certo, investire sui mercati finanziari non è una scelta priva di rischio: per questo è necessario farlo nel modo giusto, tenendo sempre presente il proprio orizzonte temporale e la propria tolleranza al rischio e gli obiettivi che si vogliono raggiungere.
“Le persone non hanno obiettivi finanziari, hanno obiettivi di vita che necessitano di risorse finanziarie per essere realizzati”, ha detto George Kinder, considerato a livello internazionale come il padre fondatore del Financial Life Planning. Ebbene, mettere a fuoco bisogni e obiettivi, di vita e finanziari potrebbe essere un primo passo per una corretta pianificazione.
Per questo è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista, in grado di affiancarti lungo tutto il percorso decisionale.
1 https://www.ipsos.com/sites/default/files/ct/news/documents/2024-10/Report.pdf
2 Istat, il valore monetario dello stock di capitale umano in Italia, 1998-2008
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