Energie Rinnovabili: dal PNRR quasi 5 miliardi per incentivarne la produzione
La produzione di energia “pulita” da parte delle aziende agricole come modo per diversificare il reddito è iniziata nei primi anni Duemila. Ma da quando l’Unione europea attraverso il Green Deal ha deciso di accelerare la decarbonizzazione del Vecchio Continente sono stati messi a disposizione anche cospicui incentivi economici per la realizzazione di impianti fotovoltaici e per la produzione di biogas e biometano, tanto che oggi secondo un'analisi Coldiretti/Centro Studi Divulga il 16% dell'energia rinnovabile consumata in Italia nasce dai campi e dalle stalle. I tre filoni più importanti per la produzione di energia da fonti rinnovabili che coinvolgono l’agricoltura sono agrisolare, agrivoltaico e biometano, anche perché godono degli incentivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. (Per normative e approfondimenti: www.gse.it).
Parco agrisolare
Il PNRR dell’Italia ha stanziato 1,5 miliardi di euro per favorire l’installazione di impianti fotovoltaici, con potenza compresa tra 6 e 1.000 kWp, sui tetti degli edifici produttivi agricoli e agroindustriali con un contributo a fondo perduto che varia dal 30 all’80% delle spese sostenute, a seconda del tipo di impianto realizzato e del soggetto beneficiario. La misura finanzia anche la rimozione e lo smaltimento dell’amianto dai tetti, l’isolamento termico delle coperture e la realizzazione di un sistema di aerazione (es. tetto ventilato). Sono già stati emessi due bandi, il secondo con regole più favorevoli per le aziende agricole, ma i fondi a disposizione non sono stati tutti assegnati, quindi nei prossimi mesi potrebbe aprirsi una terza finestra per accedere ai finanziamenti.
Agrivoltaico
Un altro modo per produrre energia elettrica con pannelli fotovoltaici è la realizzazione di impianti mobili rialzati sui terreni agricoli, permettendo la coltivazione sotto di essi. Anche questo tipo di impianti è incentivato dal PNRR con 1,1 miliardi di euro. L’obiettivo è di installare almeno 1,04 gigawatt di sistemi agrivoltaici avanzati entro il 30 giugno del 2026, attraverso due misure: la concessione di un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante sulla produzione di energia elettrica netta immessa in rete. Per garantire il più ampio accesso delle aziende agricole ai benefici, è stato loro riservato un contingente di 300 megawatt per impianti di potenza fino a 1 Mw, con accesso tramite registri. Un secondo contingente di 740 Mw è invece dedicato sia al comparto agricolo che alle associazioni temporanee di imprese, che includano almeno un soggetto del comparto agricolo, con accesso tramite la partecipazione a procedure competitive per impianti di qualsiasi potenza. La pubblicazione del bando è attesa a breve.
Biometano
Anche la produzione di biometano è uno degli obiettivi del PNRR per il quale sono stanziati 1,92 miliardi di euro in base al Decreto ministeriale del 15 settembre 2022 misura M2C2-I1.4 del PNRR “Sviluppo del biometano, secondo criteri per la promozione dell'economia circolare”. Gli incentivi per le aziende agricole sono pari al 40% delle spese sostenute per la realizzazione degli impianti in conto capitale e una tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biometano.
Possono beneficiare degli aiuti le imprese che realizzano nuovi impianti per la produzione di biometano e quelle che convertono a biometano (totale o parziale) impianti agricoli per la produzione di energia elettrica alimentati da biogas. Sono già stati emanati tre bandi che mettono a disposizione una parte delle risorse, su un totale di cinque previsti. Due sono chiusi, il terzo è aperto (le domande di contributo si possono presentare fino alle ore 12 del 20 febbraio 2024 mediante l'applicativo “Sviluppo del biometano" disponibile sul sito del GSE). Questa terza tranche mette a disposizione una capacità produttiva di circa 131.893 Smc/h.
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