Agrivoltaico, domande per gli incentivi fino al 2 settembre 2024
Le aziende agricole hanno tempo fino alle ore 12 del 2 settembre 2024 per presentare domanda di contributo per la realizzazione di impianti fotovoltaici con pannelli rialzati in base alla misura “Sviluppo agrivoltaico" del Pnrr, che con un miliardo e 99 milioni di euro ha l'obiettivo di sostenere la realizzazione di sistemi agrivoltaici di natura sperimentale. Per promuovere la realizzazione di questi sistemi ibridi agricoltura-energia, è prevista l'erogazione di due incentivi: un contributo in conto capitale fino al 40% delle spese sostenute e una tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete. I beneficiari della misura possono essere imprenditori agricoli e le loro aggregazioni o le associazioni temporanee di imprese che comprendano almeno un imprenditore agricolo. Per selezionare le iniziative di nuova costruzione meritevoli di accesso agli incentivi, è prevista l'iscrizione in appositi registri o la partecipazione ad aste, in funzione di determinati requisiti soggettivi e oggettivi. Le iniziative meritevoli saranno selezionate entro il 31 dicembre 2024 e dovranno entrare in esercizio entro il 30 giugno 2026. Sarà possibile comunicare l'entrata in esercizio e richiedere il riconoscimento degli incentivi solo per gli impianti risultati in posizione utile nelle graduatorie redatte dal Gse (Gestore dei servizi energetici) sulla base di specifici requisiti d’accesso e criteri di priorità. I contingenti di potenza sono quelli già stabiliti dal Decreto ministeriale “Agrivoltaico”. Un contingente di 300 MW riservato alle iniziative che accedono ai meccanismi a seguito di iscrizione al Registro (possibile per impianti di potenza fino ad 1 MW); un contingente di 740 MW riservato alle iniziative che accedono ai meccanismi a seguito di partecipazione alle procedure di Asta (possibile per qualsiasi impianto).
Le Regole operative riprendono in più parti sia il Dm che le Linee guida adottate dal Crea in collaborazione con il Gse, dettagliando requisiti oggettivi e soggettivi dei partecipanti e confermando che la superficie agricola deve rimanere pari almeno al 70% di quella totale del sistema stesso. Lo stesso decreto stabilisce che realizzazione e incentivazione degli impianti sono subordinate al rispetto delle “regole operative” redatte dal Gse e contenute nel decreto dipartimentale n. 233 pubblicato il 16 maggio 2024.
Per accedere agli incentivi e mantenerli nel tempo le aziende agricole e le associazioni d’impresa devono comprovare la continuità dell’attività agricola/pastorale, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo e monitorare il microclima funzionalmente anche alla resilienza ai cambiamenti climatici. La continuità dell’attività agricola/pastorale è un requisito richiesto in fase di accesso agli incentivi ma deve essere mantenuta e dimostrata anche nel periodo di erogazione (20 anni) costituendo il cosiddetto “monitoraggio principale”.
La rilevazione degli ulteriori parametri (risparmio idrico, recupero della fertilità del suolo, microclima e resilienza ai cambiamenti climatici) costituisce invece un set di dati di supporto per ulteriori valutazioni (monitoraggio secondario) nel caso si evidenzino, nell’ambito del sistema di monitoraggio principale, valori non in linea con quelli attesi. Una volta entrato in esercizio e per tutto il periodo di incentivazione dell’impianto (20 anni), le aziende agricole dovranno rientrare anche nella rilevazione della Rete di Informazione Contabile Agricola (Rica) o essere in possesso del fascicolo aziendale.