Semine 2024, meno grano duro e più tenero

Con un calo dell’11,9% degli ettari seminati a grano duro e dell’8,7% di quelli destinati a orzo e avena e addirittura del 17,8% di quelli dedicati al riso, il 2024 si conferma un’annata nella quale gli agricoltori, soprattutto al Sud, si sono allontanati dalle colture cerealicole, la cui redditività è sempre più bassa principalmente a causa dell’andamento climatico e della volatilità dei mercati. Arretra anche il mais (-0,9% la superficie dedicata rispetto al 2023), mentre avanza il frumento tenero (+1,4%), spinto dalle quotazioni interessanti. A fotografare le intenzioni di semina è un report dell’Istat stilato dopo aver intervistato 15mila aziende agricole lungo tutta la Penisola.
 
Per l’annata agraria 2023-2024, le previsioni di semina indicano variazioni significative del peso relativo del frumento duro e del frumento tenero sul totale delle superfici cerealicole: il primo, infatti, diminuirebbe del 2% rispetto al 2023 mentre il secondo aumenterebbe dell’1,6%. Di contro, per l’orzo e il mais si prevedono solo lievi variazioni. Le previsioni di semina mostrano, per l’orzo, una lieve diminuzione dello 0,2% (flessione dal 9,5% al 9,3%), mentre per il mais si prevede un lieve un aumento dello 0,9%, che farebbe passare l’incidenza sul totale delle superfici a cereali dal 17,3% al 16,2%.
 
Le variazioni percentuali calcolate rispetto all’annata agraria conclusa, in base alle previsioni delle aziende intervistate, mostrano una generale diminuzione delle superfici coltivate a cereali. Solo il frumento tenero mantiene valori positivi pur se modesti, passando dal 9,9% all’1,4%; anche le altre specie cerealicole maggiormente coltivate a livello nazionale, quali frumento duro e orzo, mostrano un’evidente flessione ad eccezione del mais.

Il frumento duro e l’orzo mostrano un andamento in controtendenza rispetto al 2023: infatti, se nell’anno passato i dati indicavamo rispettivamente un aumento del 2,2% e del 7,7%, nelle previsioni 2024 registrano forti diminuzioni, -11,9% e -8,7%.
Per la superficie destinata al frumento duro (che copre il 39,5% di quelle seminate a cereali) si prevede per il 2024 una diminuzione del 14,3% rispetto all’annata agraria 2022/2023 che registrava invece un aumento del 2,5% rispetto al 2021-2022. Si è infatti arrivati a una previsione di calo pari all’11,9% delle superfici destinate al frumento duro.
 
Lo stesso andamento si registra nelle previsioni 2024 per la superficie destinata alla coltivazione dell’orzo (che conta il 9,3% della superficie nazionale); i dati mostrano, rispetto all’annata agraria 2022/2023, una diminuzione del 16,4%, passando dal 7,7% (aumento registrato rispetto all’annata 2021/2022) a -8,7%. Diverso l’andamento delle superfici investite a mais, che ricoprono il 17,2% delle superfici nazionali coltivate a cereali: le previsioni 2024 mostrano un aumento 12,2 punti percentuali rispetto all’annata 2022/23, i valori passano da -13,1% a -0,9%.
Nelle previsioni 2024 solo il frumento tenero mostra un lieve aumento rispetto al 2023 (+1,4%), condizionato dalle superfici coltivate nel Nord-est che rappresentano quasi il 50% del frumento tenero in Italia.