Bando Sviluppo Agrivoltaico: a che punto siamo | Crédit AgricoleBando Sviluppo Agrivoltaico: a che punto siamo | Crédit AgricoleBando Sviluppo Agrivoltaico: a che punto siamo | Crédit Agricole
Nel Dettaglio

Bando Sviluppo Agrivoltaico: a che punto siamo

Ci stiamo avvicinando al momento dell’uscita dei risultati del primo bando relativo agli impianti agrovoltaici che verranno poi realizzati nel corso dei 18 mesi successivi. Nel mese di dicembre saranno resi noti i percettori di contributo in conto capitale fino al 40% e della tariffa incentivante. Si tratta dei risultati del primo bando per installazione impianti agrovoltaici che devono avere caratteristiche di innovazione e allacciarsi a rete elettrica in alta e media tensione.

finanziamentiPNRReconomiasostenibilitàImpegno ESGVicinanza ai territori

Ci stiamo avvicinando al momento dell’uscita dei risultati del primo bando relativo agli impianti agrovoltaici che verranno poi realizzati nel corso dei 18 mesi successivi.

Nel mese di dicembre saranno resi noti i percettori di contributo in conto capitale fino al 40% e della tariffa incentivante. Si tratta dei risultati del primo bando per installazione impianti agrovoltaici che devono avere caratteristiche di innovazione e allacciarsi a rete elettrica in alta e media tensione. I moduli agrovoltaici devono essere delle soluzioni integrate innovative con montaggio dei moduli elevati da terra.

I sistemi di monitoraggio devono inoltre consentire la verifica dell’impatto dell’installazione fotovoltaica su colture, risparmio idrico e produttività agricola. E’ necessario mantenere la continuità delle attività agricole nel rispetto di rotatività e efficienza del suolo. Complessivamente la misura di agevolazione consentirà di giungere all’istallazione di complessivi 1,04 GigaWatt con l’impegno di spesa di 1,1 miliardi di euro alla scadenza del 31/12/2026. Risorse previste nell’ambito del PNRR. Le modalità di accesso al contributo a fondo perduto ed alla tariffa incentivante sono di due tipologie:

  • Sistema a Registro, che prevede l’iscrizione in un registro pubblico a fine procedura di assegnazione per tutte le aziende agricole che hanno chiesto di realizzare un impianto di potenza massima di 999 kWp.
  • Sistema Asta per tutti gli impianti di potenza superiore, condotti da agricoltori o associazioni temporanee di impresa che comunque ricomprendano almeno un agricoltore.

Per il sistema Registro è previsto un massimale complessivo di 300 mWp mentre per il sistema Aste è previsto un massimale complessivo di potenza di 740 mWp. Solo a livelli esplorativo, senza pretesa di esaustività, considerando impianti di taglia media da 500 kWp nel primo blocco e da 4 mWp nel secondo blocco, possiamo pensare di avere alla fine del 2026, circa 600 impianti con il sistema Registro e 185 impianti del secondo blocco, quello del sistema Asta.

Da tenere in forte considerazione le caratteristiche prescrittive per l’accesso. Per partecipare al bando e avere di conseguenza il contributo del 40% a fondo perduto, nonché rientrare nella tariffa di incentivazione, è necessario avere il Titolo Abilitativo alla costruzione impianto e il preventivo di connessione alla rete elettrica accettato.

Devono inoltre essere rispettati di seguenti requisiti oggettivi:

  • Superficie destinata all’agricoltura almeno 70% del totale;
  • Altezza minima dei Moduli che consenta continuità agricola (1,3 mt per attività zootecnica 2,1 mt attività colturale);
  • Producibilità elettrica dell’impianto non inferiore a 60% rispetto impianto fotovoltaico classico;
  • Garanzia continuità dell’attività di coltivazione agricola e pastorale al di sotto dell’impianto;
  • Impianto di nuova costruzione con componenti nuove.