Da Bruxelles altre misure in favore degli agricoltori
L’innalzamento del tetto agli aiuti “de minimis” da 25 a 50mila euro, le nuove norme per contrastare le cosiddette “pratiche sleali” e assicurare alle aziende agricole un giusto reddito ma anche il via libera agli sgravi contributivi per le imprese italiane del primario danneggiate dall'alluvione e un pacchetto di finanziamenti da tre miliardi di euro dedicati alla filiera agroalimentare della Bei, la banca europea per gli investimenti.
L’innalzamento del tetto agli aiuti “de minimis” da 25 a 50mila euro, le nuove norme per contrastare le cosiddette “pratiche sleali” e assicurare alle aziende agricole un giusto reddito ma anche il via libera agli sgravi contributivi per le imprese italiane del primario danneggiate dall'alluvione e un pacchetto di finanziamenti da tre miliardi di euro dedicati alla filiera agroalimentare della Bei, la banca europea per gli investimenti. I fondi saranno rivolti soprattutto ai giovani. Sono le principali misure decise nelle ultime settimane del 2024 dalla Commissione europea, mantenendo fede al nuovo corso promesso dalla presidente Ursula von der Leyen nei confronti degli agricoltori: una mano tesa per placarne i malumori.
Per quanto riguarda gli aiuti de minimis, l’aumento del massimale per impresa su un periodo di tre anni passa da 25mila a 50mila euro, tenendo conto di diversi fattori, tra cui l’esperienza acquisita, gli sviluppi del mercato e l’inflazione registrata negli ultimi anni in questo settore, ma anche quella che si prevede fino al 31 dicembre 2032, data di scadenza del regolamento.
Adeguati anche i massimali nazionali, calcolati sulla base del valore della produzione agricola dello Stato membro, che passano dall’1,5% al 2% della produzione agricola nazionale. Il periodo di riferimento è stato esteso dal 2012-2017 al 2012-2032, ciò permette di tenere conto dell’incremento di valore registrato dalla produzione agricola soprattutto negli ultimi anni e di aumentare di conseguenza il massimale nazionale per tutti gli Stati membri.
Soppresso il “limite settoriale”, che impediva agli Stati membri di concedere allo stesso settore di prodotti aiuti de minimis superiori al 50% del massimale nazionale. Inoltre, è stato introdotto un registro centrale obbligatorio degli aiuti de minimis a livello nazionale o europeo, che aumenterà la trasparenza e ridurrà gli oneri amministrativi a carico degli agricoltori, per lo più microimprese, che attualmente utilizzano un sistema di autodichiarazione. Per di più, il compito di controllare la conformità alle norme non incomberà più su di loro (i registri centrali sono al momento volontari per gli Stati membri).
Per regolare i rapporti tra aziende agricole e grande distribuzione, von der Leyen ha annunciato un pacchetto di modifiche all’attuale normativa che mira a rafforzare la posizione degli agricoltori, tra cui vincoli più stringenti per la sottoscrizione dei contratti di fornitura tra agricoltori e acquirenti e l’obbligo di redigerli in forma scritta e il rafforzamento delle organizzazioni di produttori (Op).
Del resto, le aziende agricole sono l’anello debole della filiera rispetto alla distribuzione del valore, come certificato dal recente Rapporto Ismea: su cento euro spesi da un consumatore per acquistare prodotti agroalimentari agli agricoltori ne vanno meno di 20 per i freschi (essenzialmente ortofrutticoli) e addirittura 1,5 per i prodotti trasformati come pane e pasta.
Infine, la Commissione europea ha approvato gli sgravi contributivi del 68% previsti dal Dl Agricoltura per il 2024 per le aziende agricole di Emilia-Romagna, Toscana e Marche colpite dall’alluvione del 2023, una misura che mette sul piatto 167 milioni di euro.