Siccità, il futuro dei vigneti dipende da un uso dell’acqua innovativo e sostenibile
A VINITALY UN CONVEGNO DEDICATO ALL’IMPATTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SUL SETTORE VITIVINICOLO E ALLE SOLUZIONI CREDITIZIE CHE POSSONO AIUTARE LE AZIENDE A GESTIRE E PREVENIRE LE EMERGENZE IDRICHE, INCORAGGIANDOLE A INTRAPRENDERE UN PERCORSO VERSO LA TRANSIZIONE ENERGETICA E SOSTENIBILE
4 aprile 2023 - vinitaly - verona
Anche il sistema finanziario è coinvolto nella ricerca di soluzioni per far fronte ai mutamenti climatici. Crédit Agricole Italia vara la nuova Business Unit Agri-Agro, triplica le risorse commerciali dedicate al settore e specializza 25 Agri Poli Affari, di cui 4 sulla Viticoltura.
Crédit Agricole Italia conferma l’azione di sensibilizzazione verso il tema del climate change e l’impegno a supportare le aziende vitivinicole nella gestione dell’emergenza ambientale, in particolare di quella idrica.
Martedì 4 aprile 2023, presso lo stand di Confagricoltura all’interno di Vinitaly, si è tenuto un convegno dal titolo “La gestione idrica del vigneto: sfide e opportunità” che - attraverso l’intervento del Prof. Rosario Di Lorenzo, ordinario di Viticoltura del Dipartimento SAAF-Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo e Presidente dell’Accademia Italiana Vite Vino, Eugenio Sartori, Direttore Generale dei Vivai Cooperativi Rauscedo, e Vittorio Ratto, Vicedirettore Generale di Crédit Agricole Italia - ha analizzato l’impatto dei cambiamenti climatici e della siccità sui vigneti e illustrato le innovative soluzioni creditizie messe a punto dalla nuova Business Unit Agri-Agro del gruppo bancario per aiutare le aziende del settore a fronteggiare le situazioni di stress idrico che sempre più frequentemente le vedono coinvolte.
Un convegno tecnico di grande rilevanza e attualità, considerate le calamità naturali anche di grande portata che affliggono il settore vitivinicolo negli ultimi anni e che rendono più che mai prioritario per Crédit Agricole Italia accompagnare i propri clienti nel percorso verso un’economia sempre più rispettosa dell’ambiente e della società e individuare strategie per sostenere concretamente le aziende e le produzioni. Proprio per questo Crèdit Agricole si è specializzata anche a livello centrale con la creazione della Business Unit Agri-Agro, nuova unità del gruppo dedicata al coordinamento delle diverse filiere agroalimentari e al supporto specialistico delle Reti a livello Marketing, Offerta e Innovazione: un progetto studiato per offrire soluzioni creditizie personalizzate a sostegno della transizione ecologica e sostenibile del settore, che sono state presentate proprio a Vinitaly.
Da sempre Crédit Agricole Italia è una banca fortemente orientata all’agricoltura e all’agroalimentare e il settore vitivinicolo assorbe ben il 25% dei suoi finanziamenti nell’agroalimentare. Alla luce di questa vocazione naturale e della sempre maggiore importanza dell’Agribusiness, all’inizio di quest’anno il gruppo ha completato l’implementazione di un nuovo assetto distributivo che ha permesso di triplicare le risorse commerciali specialistiche a contatto con i suoi clienti del settore agricolo e agroalimentare. Accanto all’istituzione della nuova Business Unit Agri-Agro a livello centrale, il rafforzamento del coordinamento sulle filiere verticali è stato garantito anche dalla costituzione nella Direzione Banca d’Impresa del nuovo Servizio Agroalimentare.
Crédit Agricole Italia dispone oggi sulla Rete di circa 250 risorse specialistiche tra Rete Retail, Rete Banca d’Impresa e filiera deliberativa creditizia, con presidio da parte di Gestori Agri Affari e Gestori Agro Banca d’Impresa di circa il 90% degli impieghi Agri-Agro complessivi. Sono anche stati identificati 25 Agri Poli Affari dedicati alle imprese che, per caratteristiche strutturali e principio di prevalenza, vengono connotati verso il Mercato come centri specializzati sul comparto Agri-Agro, di cui 4 sulla Viticoltura.
Da qui l’esigenza di promuovere - in occasione della fiera di settore di riferimento e con il contributo di due tra i più grandi esperti in materia - un tavolo tecnico su una delle problematiche più attuali e condivise dalle aziende vitivinicole.
“La viticoltura è per noi un settore molto rilevante – ha dichiarato Vittorio Ratto, Vicedirettore generale di Crédit Agricole Italia – Si tratta di una filiera con oltre seimila clienti che assorbe da sola quasi un miliardo dei nostri impieghi. Sul pegno rotativo, lo strumento che permette di anticipare alle aziende finanziamenti pari al valore dei vini affinati in cantina, siamo in assoluto la banca leader del mercato italiano. Inoltre, abbiamo appena lanciato la prima gamma di finanziamenti appositamente studiati per l’Agricoltura finalizzati a favorire la transizione energetica delle aziende che rispettino parametri di sostenibilità. Con questi strumenti e con alle spalle la forza del brand Crédit Agricole nei prossimi anni intendiamo rafforzare il nostro ruolo di riferimento per il settore vinicolo e accompagnarne la trasformazione tecnologica e green. L’innovazione, infatti, è la strada maestra per assorbire gli impatti dei cambiamenti climatici e ottimizzare la gestione delle risorse idriche”.
Commenta il Prof. Rosario Di Lorenzo: “Alla luce della corrente emergenza climatica un approccio corretto alla gestione dell’acqua nel vigneto è oggi più che mai fondamentale. Diversamente da alcuni anni fa, l’irrigazione del vigneto è diventata una pratica colturale diffusa ma va realizzata in maniera sostenibile e con competenza. In particolare non può più essere considerata una procedura di emergenza – come previsto da numerosi disciplinari di produzione che ancora oggi ammettono le cosiddette ‘irrigazioni di soccorso’ – ma occorre adottare strategie irrigue ‘a deficit’ che, oltre ad ottimizzare la ‘water-use efficiency, consentono di ottenere risultati produttivi migliori. Durante il ciclo annuale della pianta, infatti, ci sono momenti – in particolare in fase di maturazione, dall’invaiatura alla raccolta - in cui situazioni di stress idrico possono essere sopportate a vantaggio della qualità finale dell’uva. Naturalmente il deficit idrico deve essere controllato tramite dati oggettivi che non sempre è facile monitorare per via dell’unicità di ogni singola pianta e di ogni singolo terroir, ma la ricerca è impegnata attivamente su questo fronte e senza dubbio è molto importante accrescere la consapevolezza degli operatori sul tema attraverso iniziative come quella che Crédit Agricole Italia ha organizzato a Vinitaly”.
Aggiunge Eugenio Sartori: “L’utilizzo dei portainnesti ha subito una trasformazione importante negli ultimi anni in relazione all’evoluzione della piattaforma ampelografica nazionale e al cambiamento climatico. In questo contesto i quattro portainnesti ‘M’ ideati in esclusiva mondiale Vivai Cooperativi Rauscedo grazie ad una lunga attività di ricerca portata avanti dall’Università di Milano con il supporto di Winegraft - la start-up fondata nel 2014 da alcune delle cantine leader del vino italiano per sostenere lo sviluppo della ricerca sulla nuova generazione di portainnesti - si sono rivelati molto efficienti nell’utilizzo della risorsa idrica. In particolare nell’estate 2022, caratterizzata da un decorso molto caldo e siccitoso praticamente in tutte le aree viticole italiane, il portainnesto M4 ha dimostrato una tenuta superiore ai 140Ruggeri, 1103Paulsen e 110Ricther, notoriamente molto resistenti alla siccità. Anche il portainnesto M2 ha dato risultati decisamente positivi dal punto di vista agronomico ed enologico”.
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