


Dal 2010 al 2023 il valore della produzione agricola legata all’energia rinnovabile (fotovoltaico, biogas, biomasse) si è più che decuplicato: da 232 milioni a 2,6 miliardi di euro. Il contributo dell’agricoltura alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili al 2023 si attesta all’11% con una capacità installata di circa 5 GW, e circa 13 TWh generati grazie a 48mila impianti. È quanto emerge dal primo rapporto dell’Osservatorio sulle agroenergie realizzato da Confagricoltura su dati raccolti da un gruppo di lavoro di Ernst & Young che ha analizzato database pubblici, report di settore e coinvolto diversi esperti di mercato.
Nello specifico, la capacità installata di energie rinnovabili nelle aziende agricole in impianti fotovoltaici è di circa 3 GW (3 TWh di produzione) generata da quasi 46mila stazioni (in crescita del 12% grazie agli incentivi del DM 19) e distribuita prevalentemente tra Nord Italia, Puglia, Lazio e Isole. L’energia autoconsumata è pari a 508 GWh. Il settore concentra il 9,5% della potenza complessiva e il 9,7% della produzione di energia.
Per biomasse e biogas la capacità installata è di circa 2 GW (10 TWh di produzione annua) con i 1.800 impianti a biogas (erano poche decine nel 2007) che contribuiscono per il 62% della capacità complessiva. Tali impianti, prevalentemente distribuiti tra Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte, con taglia media di 1 MW, hanno prodotto circa 30 milioni di tonnellate di digestato agricolo in sostituzione di fertilizzanti chimici e generato circa due miliardi di euro l’anno di flussi di cassa per le aziende agricole e agroindustriali.
La capacità installata da acqua fluente in ambito agricolo è di circa 30-40 MW ed è generata da circa 400 impianti (per circa 1 TWh l’anno) che sfruttano corsi dei fiumi e/o canali di irrigazione, dislocati principalmente nel Nord Italia (Pianura Padana) con taglia media inferiore ai 100 kW.
Analizzando la distribuzione della capacità installata in Italia in ambito agricolo dalle fonti oggetto dello studio (anno di riferimento 2023), questa risulta dislocata soprattutto tra le regioni della Pianura Padana, quali Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte.
Numeri che certificano come le rinnovabili siano cresciute molto negli ultimi anni, grazie anche a corposi incentivi, su tutti quelli del Pnrr. Dallo studio si evince che le imprese agricole sono sulla giusta strada per giocare un ruolo da protagoniste nella transizione energetica e che le nuove tecnologie permetteranno loro di ridurre i costi dell’energia e aumentare la competitività. I dati relativi al mercato delle nuove istallazioni stimano che l’energia rinnovabile prodotta in agricoltura nel 2030 si attesterà al 10% del totale (con una capacità produttiva di circa 9 GW), la quota rischia quindi di calare dell’1% rispetto all’attuale 11%. Ma tale produzione stimata supererebbe il 20% qualora si includessero tutti i terreni agricoli (appartenenti sia ad aziende agricole che non). Nel 2030 la capacità complessiva stimata da bioenergie, idroelettrico e fotovoltaico sarà verosimilmente pari a circa 90 GW (al 2023 queste tre fonti rinnovabili target dell’Osservatorio arrivano a 57 GW).