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Pac, per il post 2027 serviranno cento miliardi in più

Dopo le elezioni dello scorso giugno che hanno rinnovato i rappresentanti dei 27 Paesi dell’Unione europea al Parlamento di Strasburgo, si comincia a pensare alla Pac post 2027, che Parlamento, Consiglio e Commissione dovranno scrivere e discutere a partire dai prossimi mesi. OItre agli aspetti tecnici, le norme ambientali inserite nella programmazione 2023-2027 sono state già in parte riviste per l’oggettiva impossibilità di rispettarle da parte degli agricoltori, a tenere banco è l’aspetto economico, cioè quanti soldi del bilancio europeo saranno destinati alla Pac. Facendo un calcolo approssimativo, ma comunque in grado di fornire un’indicazione di massima, per garantire gli stessi aiuti a ettaro di oggi, anche in vista di un probabile ingresso dell’Ucraina nell’Ue (e di altri Paesi come Macedonia del Nord, Albania, Montenegro, Serbia) servirebbero circa cento miliardi in più.

 

L’Ucraina è storicamente nota come il “granaio d’Europa”, essendo dotata di una vasta superficie agricola. Infatti, il settore primario rappresenta una componente chiave dell’economia dell’ex repubblica sovietica, giocando un ruolo cruciale, non solo nella sussistenza della popolazione locale, ma anche nel raggiungimento della sicurezza alimentare globale. L’Ucraina possiede una delle più grandi superfici agricole del continente europeo, che ammonta a circa 42 milioni di ettari, i quali rappresentano quasi il 70% della superficie totale del Paese (pari a 603.500 km2). Basti pensare che l’Italia ha una Sau di 12 milioni di ettari.

 

La superficie agricola ucraina è costituita prevalentemente da seminativi (circa 32,5 milioni di ettari), mentre i restanti 9,5 milioni di ettari sono dedicati a prati e pascoli permanenti (dati del Servizio Statistico ucraino, 2024). Oltre la metà della Sau è dedicata al frumento tenero (26,9%) e al girasole (24,9%). Altre produzioni rilevanti sono quelle del mais (18,9%), dell’orzo (9,4%), delle patate (4,9%) e della soia (4,8%).

Nel complesso, il valore della produzione agricola ucraina annua si avvicina ai 30 miliardi di euro, di cui oltre l’80% legato alle produzioni agricole, mentre la restante quota è derivante dal comparto zootecnico.

 

In base a questi dati, quale effetto potrebbe avere l’ingresso di Kiev nell’Unione europea? Come noto il bilancio europeo è composto da una percentuale del Pil di ogni Paese membro. L’Ucraina porterebbe un incremento del 26% della superficie agricola, a fronte di un aumento del Pil dell’Ue dell’1,15%. Attualmente, Bruxelles ripartisce le risorse della Pac prevalentemente in base all’estensione in ettari della superficie agricola posseduta da ogni agricoltore beneficiario che presenta una domanda di aiuto. Oggi i 27 Stati membri possiedono una Sau di 157 milioni di ettari, mentre la Sau dell’Ucraina è di 42 milioni di ettari. Pertanto, con l’ingresso di Kiev, la Sau europea salirebbe a 199 milioni di ettari.

 

L’attuale budget della Pac, relativo al quadro finanziario pluriennale 2021-2027 al netto di risorse straordinarie, ammonta a 378,5 miliardi di euro. Se li dividiamo per i 157 milioni di ettari di Sau dei 27 Stati membri si ottiene un contributo annuo a ettaro di 343 €. Per mantenere questa cifra sarebbero necessari 94,5 miliardi di euro in più per la Pac nel bilancio settennale dell’Ue, pari a 13,5 miliardi di euro in più ogni anno. Uno stanziamento difficile da ipotizzare per le casse comunitarie. Se invece si mantenesse il budget inalterato, il sostegno a ettaro scenderebbe di circa il 20%, a 275 €. 

 

 

 

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