Lunga vita e prosperità: più che un augurio, è il futuro
Molti sono i megatrend che stanno aprendo la strada verso il nostro futuro. Questo termine strano, “megatrend”, indica tutti i complessi fenomeni – come per esempio l’evoluzione scientifica e tecnologica – all’opera già oggi e che sono destinati a determinare il tipo e la qualità del nostro domani. Facendo questo, creano anche interessanti opportunità di investimento. Di megatrend, lo abbiamo detto, ce ne sono tanti. Uno che oggi appare tra i più interessanti è quello del benessere, del “viver sano”, meglio noto come “healthy living”.
Sempre più in cima alle nostre priorità
Per inquadrare meglio il tema, partiamo da una ricerca presentata qualche mese fa e intitolata “Percezione, interiorizzazione ed evoluzione del concetto di vita sana: il trend che influenza le abitudini di acquisto delle italiane”, condotta dall’Osservatorio QVC in collaborazione con Human Highway. La ricerca ha esaminato un campione di donne per indagare, fra le altre cose, in che modo il concetto di stile di vita sia percepito e vissuto dagli utenti della rete e come influisca sulle loro scelte di acquisto. Ecco le risposte date dalle intervistate alla domanda “quali di questi comportamenti hai adottato nel tuo stile di vita?”
Queste risposte sono indicative di una tendenza più generale che ci rivela come, nella percezione dei consumatori, l’attività fisica, l’alimentazione più sana e il benessere mentale abbiano oggi un peso maggiore rispetto al passato, in un’ottica di prevenzione e non soltanto di cura. E in questo i consumatori sono incoraggiati dagli stessi governi che, un po’ ovunque, nell’ottica di contenere la spesa sanitaria, puntano a promuovere la diffusione di uno stile di vita improntato alle buone abitudini e alla prevenzione.
Benessere è anche sostenibilità
Ma l’attenzione al benessere ha anche altre declinazioni, per esempio nella sostenibilità ambientale. La sempre più diffusa sensibilità su questo tema fa sì che un numero gradualmente maggiore di consumatori si stia orientando verso i prodotti e i servizi offerti da quelle aziende che seguono una serie di comportamenti virtuosi, come:
- il contenimento degli sprechi;
- il contenimento e il monitoraggio dell’impatto ambientale, in termini di uso del suolo, di trattamento dell’acqua e di emissioni nell’aria che respiriamo, specialmente nei contesti urbani;
- un’adeguata gestione dei rifiuti.
Un caso di scuola è quello dell’olio di palma: la scelta di un numero sempre maggiore di consumatori di eliminarlo dalla propria dieta per via dell’impatto sull’ambiente e sulle comunità locali ha stimolato un riallineamento dell’offerta su prodotti che non ne contengono o che usano solo olio di palma certificato come “sostenibile”.
La salute prima di tutto
La ricerca del benessere e la cura di sé non possono ovviamente trascurare la spesa personale per medicinali e trattamenti specifici, che sarà sempre più decisiva in un mondo popolato da persone mediamente un po’ più in là con gli anni. Secondo il “Global Health Care Outlook 2018” di Deloitte, l’aspettativa di vita tra il 2016 e il 2021 salirà da 73 a 74,1 anni, portando il numero di individui con più di 65 anni d’età oltre quota 656 milioni.
Tale scenario sta spingendo le aziende a pianificare un numero crescente di investimenti nell’innovazione di farmaci, servizi e strumenti: le imprese biotecnologiche, per esempio, sono già oggi sollecitate a mettere a punto e potenziare terapie e medicinali per migliorare la qualità della vita delle persone affette da malattie e disturbi tipici dell’età più avanzata. E c’è da aspettarsi che tecnologie sempre più all’avanguardia saranno applicate anche nella cura a domicilio, nella diagnostica e nel monitoraggio della salute dei pazienti.
Una sfida per le aziende, un’opportunità per chi investe
Le imprese che, su tutti questi fronti, daranno il contributo migliore e più efficace al nostro benessere saranno anche le più interessanti in cui investire. Stanti le nuove tendenze di consumo che si stanno imponendo, è assai probabile che i mercati premieranno – in termini di risultati aziendali e di performance di Borsa – le società più innovative nell’ambito dell’alimentazione, dell’ambiente, della ricerca sanitaria e delle biotecnologie.
Saranno quindi avvantaggiate le realtà in grado di:
- lanciare servizi per la cura della persona e del benessere utili a tutto il ciclo di vita;
- fornire soluzioni alimentari e nutrizionali di qualità;
- investire nella ricerca e nell’innovazione, medica, farmaceutica e non solo;
- utilizzare processi di produzione, stoccaggio, trasporto e distribuzione attenti all’impatto ambientale.
Insomma, chi sarà in grado di brevettare le risposte più efficaci potrà beneficiare di interessanti margini di crescita e rappresentare un’interessante opportunità di investimento, ovviamente sempre nell’ambito di un portafoglio adeguatamente diversificato. Ma visto che si tratta di fenomeni estremamente articolati e complessi, fare da soli potrebbe rivelarsi difficile e poco redditizio: un ostacolo superabile invece con l’ausilio di un consulente finanziario esperto, per orientarsi all’interno di questo universo in profonda evoluzione.