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IL LATTE HA FATTO BOOM

Il primo aumento è arrivato dal Gruppo Granarolo, che a fine marzo ha portato il prezzo base del latte a 48 centesimi al litro. Ora anche il Gruppo Italatte (della multinazionale francese Lactalis) si è visto costretto a uscire dal prezzo indicizzato (fermo a 42,7 centesimi al litro) e passare a un prezzo fisso, ovviamente più alto.

Al momento il prezzo del latte spot, quello venduto fuori contratto, continua a crescere, in particolare per la provenienza italiana. Le ultime quotazioni sono giunte a 51,50 euro al quintale, oltre il 60% in più di quanto quotava il latte nello stesso periodo del 2021. Situazione analoga per il latte spot francese e tedesco, come si può vedere in dettaglio nella tabella che segue.

A spingere verso l'alto le quotazioni del latte sono molteplici fattori, fra questi l'andamento della produzione, di poco superiore a quella dello scorso anno. In questo periodo, la curva della produzione tende a flettere. Al contempo l'allentarsi dell'emergenza sanitaria e la riapertura delle attività di ristorazione collettiva favoriscono una ripresa dei consumi che contribuisce a dare sostegno al prezzo del latte.

Il pericolo che questa fase di "euforia" del mercato possa indurre a un controproducente aumento delle produzioni è scongiurato dal contemporaneo aumento dei costi di produzione (che non riguardano solo gli alimenti per il bestiame ma anche la bolletta energetica) che spingono verso il basso i margini degli allevamenti.

Il quadro non sarebbe completo senza un'occhiata all'andamento del mercato dei formaggi, ai quali è destinata, almeno in Italia, la maggior parte della produzione interna di latte, che può così realizzare prezzi più remunerativi.

Le analisi di Ismea, mostrano per il mese di marzo un aumento generalizzato per quasi tutto il comparto. Spicca fra gli altri l'aumento su base mensile del prezzo del Grana Padano, formaggio di riferimento per la definizione del prezzo del latte, cresciuto del 2,6%. Importante anche l'aumento della mozzarella.Il prezzo è arrivato in media a 6,36 euro al chilo, con una risalita su base mensile del 9% e con uno "spread" rispetto al 2021 del 17,2%, il più alto fra tutti i prodotti caseari, se si esclude il burro, con il suo più 90,3%.