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Attualità

Difendersi dalle fake news: ecco come riconoscerle

Ogni scelta che facciamo, incluse quelle sui nostri risparmi e investimenti, è influenzata dalle notizie che apprendiamo. Il problema è che alcune di queste notizie sono false. E il digitale ne ha amplificato la diffusione. Ecco come difendersi.
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Funziona così, o almeno dovrebbe: l’investitore acquisisce l’informazione dai media e, sulla base di questa, prende la decisione di acquistare o vendere un certo strumento finanziario. Dalle decisioni di acquisto o vendita scaturisce una serie di scambi che determina il prezzo degli strumenti scambiati. Ecco perché sono di fondamentale importanza la chiarezza e la correttezza dell’informazione acquisita. Di più: chiarezza e correttezza sono talmente tanto importanti che costituiscono un preciso obbligo, sancito anche dalla legislazione dei mercati finanziari e dalle norme a tutela dei risparmiatori.

In Italia, a vigilare sulla correttezza delle informazioni diffuse sui mercati finanziari è la Consob: l’obiettivo è far sì che le negoziazioni si svolgano in maniera trasparente e ordinata. Se esistono un obbligo preciso e puntuale e un’autorità chiamata a controllare che tale obbligo venga rispettato è perché c’è il rischio, come spiega la Consob sul suo sito web, che “l’andamento dei titoli scambiati sui mercati finanziari sia temporaneamente influenzato da informazioni false e fuorvianti o che informazioni false e fuorvianti raggiungano singoli risparmiatori con l’obiettivo di trarli in inganno e condizionarne le scelte”.


Notizie false che sembrano vere: ecco a voi le fake news

Di questi tempi, le “informazioni false e fuorvianti” hanno un nome: si chiamano “fake news” e la loro caratteristica è quella di sembrare vere senza esserlo. Si tratta di notizie non basate su prove concrete o riferimenti scientifici. Eppure, facendo leva su aspettative e pregiudizi, arrivano a sembrare credibili. Inoltre, catturano l’attenzione in virtù del loro carattere di novità e della loro forte connotazione emotiva, sollecitando l’interesse e la condivisione soprattutto attraverso i canali digitali, che ne accelerano la circolazione. Talvolta vi si ravvisano errori di battitura e grammaticali, per non parlare delle foto che le accompagnano: se non sono false, sono riferite a situazioni e contesti che non c’entrano nulla con la storia riportata.

Quando si parla di mercati, investimenti e risparmio, ci dice la Consob, le fake news “possono assumere la forma di comunicati stampa volti a manipolare i prezzi delle azioni, o di avvisi, notizie, ricerche e articoli che possono incidere sul valore dei titoli”. Ma informazione ingannevole è anche quella di chi diffonde avvisi, sms, newsletter e annunci su presunti prodotti d’investimento. Esistono addirittura interi siti web costruiti proprio per ingannare i risparmiatori con l’obiettivo di indurli ad aderire a proposte all’apparenza – ma solo all’apparenza – molto redditizie.


Conoscere sé stessi per difendersi dalle fake news

Come ricorda Consob, la finanza comportamentale ci insegna che, “posti di fronte a una gran mole di informazioni, tendiamo a lasciarci guidare da ‘scorciatoie mentali’ o a farci trarre in inganno da errori di percezione e trappole comportamentali”. Anche perché nella nostra testa e nel contesto in cui ci muoviamo agisce una serie di bias e fattori, tra cui:

  • i costi della verifica, che non tutti hanno tempo e modo di sostenere;
  • la familiarità, la notorietà, lo stereotipo, che inducono a ritenere più probabile e veritiero un evento che sembra familiare;
  • l’effetto disponibilità, in termini di facilità con la quale le informazioni possono essere richiamate alla mente;
  • l’effetto validità, ossia la tendenza a credere che le informazioni false siano in realtà corrette, essendo stati ripetutamente esposti a esse;
  • l’ancoraggio a un’informazione iniziale saliente, che impedisce la revisione e la correzione della valutazione di partenza nonostante il sopraggiungere di nuove notizie di segno contrario;
  • l’effetto inquadramento (framing effect), essendo ognuno di noi sensibile al modo in cui l’informazione viene rappresentata;
  • il confirmation bias (o ideological bias), che ci fa prediligere le conferme alle nostre opinioni ai dati che invece le contraddicono;
  • l’ingenuità (gullibility) di chi più di altri tende a fidarsi troppo di persone, fonti e notizie;
  • l’impulsività;
  • il desiderio di condivisione, legato a quello di essere parte attiva di un flusso informativo.

Le regole per proteggersi dalle fake news

Al primo posto, la Consob menziona la verifica della fonte: “consulta più fonti e, quando possibile, affidati a fonti ufficiali”. In particolare, per le notizie finanziarie occorre fare riferimento a siti istituzionali per quanto riguarda la quotazione di titoli e indici di mercato, “e ai siti ufficiali dei maggiori quotidiani economici per verificare la notizia”. Ma ci sono anche altri consigli che l’autorità dà ai risparmiatori. Tra questi, verificare sempre i documenti ufficiali in caso di proposte d’investimento o diffidare di messaggi eclatanti, specialmente se riportano evidenti errori grammaticali e di battitura. Ma anche prendersi tutto il tempo necessario per approfondire prima di compiere una scelta, per esempio di fronte a notizie sull’andamento dei mercati. In ogni caso, leggere e valutare tutto con un occhio critico.

Ultimo, ma certamente non per importanza: rivolgersi sempre a persone esperte. Solo un professionista può aiutarvi a far luce sulle proposte d’investimento che vi raggiungono via smartphone, tablet o pc. E che tante volte sono fin troppo belle per essere vere.